Formati del libro antico, dimensioni e spiegazione

Nel lessico bibliografico i formati del libro antico descrivono la piegatura del foglio di stampa e l’imposizione delle pagine; il formato orienta proporzioni, usi e resa della lettura. La carta adottata (Reale, Imperiale, Colombier, ecc.) incide sulle misure, perciò le dimensioni vanno intese come intervalli indicativi utili a inquadrare il progetto editoriale.
Formati principali e range tipici (altezza del volume):
- in-folio (2°): circa 30–45 cm; per atlanti, tavole, opere di riferimento.
- in-fol. grande / atlantico: circa 45–60+ cm; per iconografia e cartografia monumentale.
- in-quarto (4°): circa 24–30 cm; equilibrio tra leggibilità e compattezza.
- in-ottavo (8°): circa 20–24 cm; ideale per studio quotidiano e portabilità.
- in-dodicesimo (12°): circa 17–20 cm; manuali, classici tascabili.
- in-sedicesimo (16°): circa 15–17 cm; prontuari e testi da viaggio.
- in-ventiquattresimo (24°): circa 12–15 cm; libretti e compendi.
- in-trentaduesimo (32°): circa 10–12 cm; formati minuti per uso personale.
- oblongo: altezza entro gli intervalli sopra, larghezza superiore all’altezza; molto usato per musica e album di tavole.
Per leggere correttamente i formati del libro antico aiutano segnature e richiami in fine fascicolo, la direzione dei fili della carta e le filigrane, oltre alla presenza di tavole ripiegate che suggeriscono scelte di impaginazione. Le misure in centimetri descrivono la copia concreta, mentre la sigla del formato racconta la struttura del volume e la destinazione d’uso. Una biblioteca matura alterna formati secondo funzione: il folio valorizza tavole e apparati, l’ottavo costruisce una base di studio, i piccoli formati sostengono percorsi agili per scuole e viaggi.
Sul piano collezionistico i formati offrono varietà estetica e coerenza curatoriale. Il valore storico emerge dall’uso previsto e dalle scelte tipografiche; il valore collezionistico cresce con legature coeve, carte di pregio, tavole integre e provenienze qualificate; il valore economico risponde a stato di conservazione, rarità dell’edizione, domanda per disciplina e qualità del progetto.
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