Aldo Manuzio, le sue opere e le Aldine 

 
Venezia accoglie il progetto editoriale di Aldo Manuzio come una rivoluzione elegante e funzionale. La sua tipografia stampa i classici greci e latini con cura filologica, caratteri nitidi e impaginazioni luminose. Il marchio con àncora e delfino riassume il motto festina lente e diventa un sigillo di qualità riconosciuto in tutta Europa. La ricerca di leggibilità e portabilità porta alla nascita dei libri in ottavo, veri “tascabili” del Rinascimento, perfetti per studenti, umanisti e viaggiatori. Con Francesco Griffo prende forma il corsivo moderno, ideale per concentrare più testo in meno spazio mantenendo ritmo e grazia tipografica.
Tra i titoli simbolo spiccano l’Hypnerotomachia Poliphili (1499), capolavoro di armonia tra testo e xilografie, e le edizioni di Virgilio e Orazio in formato portatile, insieme ai monumentali cicli di Aristotele e Platone. Nel tempo il marchio Aldino prosegue con Paolo Manuzio e Aldo il Giovane, ampliando il catalogo e consolidando uno stile che guida l’editoria europea per secoli.
Il valore storico delle Aldine risiede nell’innovazione tipografica, nella diffusione dei classici e nella definizione di standard grafici ancora attuali. Il valore collezionistico cresce con prime edizioni, carte di pregio, ampi margini, apparati completi e provenienze illustri; esemplari su carta forte, legature coeve di bottega veneziana e copie con il marchio perfettamente impresso elevano la desiderabilità. Il valore economico risponde a rarità, stato di conservazione e importanza del testo: l’Hypnerotomachia, le prime tirature corsive, le edizioni portatili di autori canonici e i volumi con dediche o ex libris storici mostrano risultati di mercato convincenti. Una collezione curata per autore, periodo o tipologia di carattere offre coerenza, prospettive di studio e ottime basi per future valorizzazioni in asta.
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